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L’orologio e l’orologeria dal passato ai giorni nostri

L’orologio è uno di quei strumenti che al giorno d’oggi diamo per scontato, lo teniamo ben saldo al polso con disinvoltura non rendendoci conto quanto effettivamente quello che al giorno d’oggi crediamo possa essere un semplice accessorio, abbia in realtà rivoluzionato le nostre esistenze, andando a segnare ora dopo ora, minuto dopo minuto il trascorrere delle nostre giornate, dandoci la possibilità di poterle porzionare, andando a definire quello che è il trascorrere del tempo.

Doverosa premessa sull’orologio

L’orologio lo possiamo tranquillamente e semplicemente descrivere come uno strumento che indica l’ora, lo stesso strumento che misura il trascorrere del tempo.
Essenzialmente è costituito da un motore che grazie a qualsivoglia controllo cinetico riesce ad indicare all’interno di quello noto come quadrante, il tempo trascorso e definire il momento in cui ci troviamo all’interno del tempo trascorso.

Esistono diverse varianti della stessa macchina, esistono diverse costruzioni e diversi modi di ingegnerizzare il meccanismo di movimento, ma il fine ultimo è sempre quello di segnare il tempo, cosa che oggi noi diamo per scontata, ma questo ci mette nelle condizioni di poter vivere le nostre vite in maniera perfettamente scandita, quello che nell’epoca in cui questa macchina non vi era stata ancora inventata, poteva essere misurata grazie all’unico oggetto in grado di scandire il tempo all’interno delle nostre giornate, il sole e la sua posizione.

La misura del tempo e la storia dei primi segnatempo

L’esigenza di misurare il trascorrere del tempo è sempre stata una necessità fin dall’epoche remote.
Da sempre l’uomo ha cercato, nelle varie epoche, un modo per poter segnare il tempo, in modo tale da potersi organizzare la vita sua e quella altrui, e quindi le invenzioni tecnologiche in tal senso furono in continua progressione, partendo dalla prima meridiana, un semplice palo sprofondato in parte nel terreno, che grazie, e per via, dell’ombra riflessa sul terreno, per via della luce proiettata dal sole si riusciva ad avere un sentore del trascorrere del tempo, questo fu forse uno dei primi modi con il quale l’uomo iniziò a tracciare il tempo, da li si mise alla continua ricerca dell’esatta precisione, spingendo le sue abilità sempre più lontano in cerca di una precisione sempre più minuziosa, e quindi si passò alla clessidra, un oggetto logicamente semplice, le prime, furono quelle ad acqua, che grazie al passaggio dell’acqua in maniera controllata da un vaso, ad un altro, si riusciva a quantificarne il tempo trascorso.

Viandando l’acqua venne sostituita dalla sabbia, ma il principio restò il medesimo.
Durante il corso del medioevo furono li inventati i primi orologi di tipo meccanici, che possiamo tuttora ammirare installati su alcuni dei più pregiati campanili sparsi per il mondo tra cui: Milano, Parigi, Londra, Praga e così via, tanto da istituire un vero e proprio movimento di orologeria artistica.

L’orologio era ormai d’uso comune, seppur di pubblico dominio, installato infatti in grandi piazze e luoghi visibili da tutti.
Uno tra gli orologi più famosi e rinomati vi è ovviamente il campanile del duomo di Messina, in Sicilia, alto ben 48 metri alla Torre.

campanile-di-messina

 

Costruito intorno al 1930 da un’azienda di Strasburgo per volere dell’arcivescovo Pagliano, l’orologio del Duomo di Messina presenta numerosi automi di tipo meccanico che ricordano i momenti più importanti della storia civile e religiosa della città, e che prendon vita ogni giorno a mezzogiorno.

Dal campanile al polso, l’orologio ai giorni d’oggi

Giunto all’epoca dei campanili l’orologio trovò il suo corretto e più preciso modo di funzionare arrivando a noi e all’epoca moderna quasi del tutto privo di sostanziali modifiche meccaniche, oggi, quando indossiamo un orologio di tipo meccanico, portiamo al polso praticamente la stessa tecnologia che sfruttavano all’epoca gli orologi montati sui campanili, certamente rimpicciolite, ovviamente tecnologicamente più precisa, il cui lavoro minuzioso lo rende quasi balistico, se non addirittura chirurgico, ma il principio resta lo stesso.

La migrazione da una torre alta 45 metri al nostro polso avviene progressivamente, passando per orologi da orologi da taschino a finire con quello che oggi è ritenuto uno status symbol, un orologio da polso.

L’orologio da polso

Giunto a noi da epoche ormai remote questa splendida macchina segnatempo ha subito svariate evoluzioni sia di tipo tecnologico che di tipo ingegneristico, e grazie a marchi che hanno nell’epoca della rivoluzione tecnologica il mondo dell’orologeria come: Cartier, Citizen, Bulova, Seiko e tanti altri marchi di indiscusso prestigio ed elevata caratura storica rivoluzionando i movimenti e innalzando al massimo la precisione.

Ci sorge spontaneo citare i famosi meccanismi portati in auge da aziende come Citizen con il suo eco-drive o Bulova con gli orologi che hanno fatto la storia mettendo record su record come il lunar pilot e l’oceanographer, e ci piace poter citare il fatto che il lunar pilot è stato l’orologio che accompagnò le missioni Apollo.

Durante questo periodo di alta evoluzione è giusto comunicare che oltre ai pregiatissimi orologi meccanici e ai certamente precisi orologi al quarzo vi sono anche innovazioni sul modo di comunicare a noi il tempo trascorso, innovazioni che si fondano sul quadrante stesso, passando dagli orologi analogici a lancette ad orologi digitali con quadranti in matrice di pixel.

In conclusione

L’orologio può sembrare agli occhi di molti una macchina sostanzialmente semplice, ma non è del tutto esatta tra le affermazioni in quanto la tecnologia che muove un orologio deve essere così perfetta da risultare complessa, anche perchè un orologio non si può permettere il minimo errore, oggi come già detto in passato diamo per scontata l’esistenza di quello che reputiamo un accessorio, ma che in realtà risulta indispensabile per il trascorrere della vita quotidiana, in ogni sua parte, essendo questo oggetto intrinseco nelle nostre giornate, basti pensare che lo troviamo ovunque, a partire dal nostro polso, sugli smartphone, sui personal computer, sui frigoriferi, sulle navi, sugli aerei, sui treni, sulle automobili, sui camion, sulle tv, sulle telecamere e su qualsiasi oggetto circondi le nostre vite.

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