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Spesso quanto ci troviamo a discutere di gioielleria, di gioielli, o semplicemente di minerali preziosi, noi tutti, affrontiamo più che spesso l’argomento durezza, e grazie a questo argomento esce sempre o quasi sempre il nome di Friedrich MOHS, colui che da, per l’appunto, il nome a quella che viene definita la scala di misura per antonomasia in fatto di durezza dei minerali, per tanto ci torna pressoché impossibile non citarlo nei nostri preziosi documenti e certificati di garanzia quando si parla di preziose pietre minerali, indipendentemente da dove esse siano incastonate.

Le pietre preziose e la scala di MOHS

Che si tratti di zaffiri, rubini, smeraldi o diamanti, la scala di MOHS è quella che ci fornisce i giusti mezzi per poterne comprendere la durezza, indipendentemente dalla loro allocazione, che siano incastonate: su anelli, su collane o girocolli, su bracciali o su orecchini, non importa, grazie alla scala di MOHS noi saremo in grado di misurare questo prezioso dato.

La scala di MOHS

Benchè prenda il nome da Friedrich MOHS, la scala di MOHS è un criterio empiricamente valido per valutare la durezza dei minerali, ideata dallo stesso MOHS nel 1812.
Questa scala assume come materiali di riferimento 10 minerali che progressivamente sono numerati da 1 a 10, in modo tale che uno sia in grado di scalfire l’altro, ovvero chi ha come dato il numero più alto, quindi il 10, sarà perfettamente in grado di scalfire tutti i minerali che staranno al di sotto.

Il modo per determinare la durezza di un minerale non è altro che verificarne quali materiali esso riesca a scalfire, partendo dal più basso della scala saremo certi che questo sarà quello che si farà scalfire da tutti i minerali che gli staranno al di sopra, quindi se sei un diamante potrai scalfire tutti gli altri minerali, perchè il diamante è l’unico minerale che come misura porta il 10.

Ovviamente questa scala fornisce un valore puramente indicativo, in quanto la differenza reale di due materiali, di due minerali, può variare notevolmente scendendo di due punti, per esempio se parliamo del corindone che è al numero 9 della scala di MOHS, in realtà non è una volta più duro del topazio che sta al numero 8 ma bensì lo è circa 6 volte, mentre invece prendendo come riferimento il diamante che sta al numero 10 rispetto al corindone che sta al numero 9 non è semplicemente una volta più duro ma bensì il diamante sarà più duro rispetto al corindone di circa 140 volte.

Infatti oltre alla preziosa scala di MOHS va dato nota che esiste una ben più precisa ed autorevole scala, la scala di scala di Rosiwal che fornisce il valore della reale durezza ottenuto grazie a delle molto più accurate prove allo sclerometro in laboratorio.

All’atto pratico

All’atto pratico se volessimo analizzare la scala di MOHS potremmo subito notare che la stessa si divide in tre grandi macro categorie, i teneri, i semiduri e i duri, questi tre grandi macro aree contengono all’interno quelli che sono i minerali tenuti in esame, qui di seguito vi porteremo nel dettaglio quella che è la scala di MOHS, inoltre inseriremo per maggior correttezza anche i dati che sono riportati dalla scala di scala di Rosiwal, quindi troverete il dato della scala di MOHS e il dato relativo alla durezza di Rosiwal .

I teneri:

Semiduri:

Duri:

In conclusione

Come possiamo ben notare dalla scala di MOHS il diamante vince su tutti, indipendentemente da qualsiasi altro minerale, materiale o sostanza gli si possa presentare vicino, anche se ci preme ricordarvi che oltre ai minerali che abbiamo preso in esame vi sono altre sostanze o minerali di livello intermedio, e nonostante i minerali appartenenti alla famiglia dei corindoni (zaffiro e rubino), usati ampliamente anche in orologeria, si trovano notevolmente distanti dalla durezza del diamante, pietra / minerale duro e resistente per eccellenza, ciò nonostante vorremmo citarvi qualche minerale o sostanza intermedia usata in gioielleria con importanza rilevante, oltre a quello che forse è la tipologia di diamante dura per eccellenza, infatti nei livelli intermedi possiamo trovare l’oro e l’argento che hanno una durezza da 2,5 a 3, e il platino che ha una durezza di 3,5, inoltre possiamo trovare lo smeraldo con una durezza di 8 come per il topazio e un diamante che va ben al di sopra del 10, il quale si è dimostrato essere il materiale a noi noto più duro al mondo e allo stesso tempo il meno comprimibile, il diamante nanocristallino, noto anche come diamante aggregato nanorod.

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